Per gli psicoterapeuti di indirizzo psicoanalitico, il sintomo manifestato dal paziente è la conseguenza di un conflitto intrapsichico.
Per poter “sopravvivere” emotivamente ad avvenimenti che non sa gestire, l’individuo sviluppa delle difese di tipo psicologico (ad esempio l’evitamento in alcuni casi di attacco di panico o di fobie); l’evento problematico o “traumatico” viene così reso parzialmente gestibile, ma permane nel sistema psichico come conflitto inconscio: il sintomo rappresenta quindi l’espressione esplicita di tale conflitto.In generale, attraverso una stretta relazione tra psicoterapeuta e paziente si cerca di esplorare la struttura dei conflitti responsabili dei sintomi. Lo psicoterapeuta assiste il paziente nella rielaborazione delle cause profonde che hanno dato origine ai conflitti interiori, permettendo un superamento degli effetti provocati da questi ultimi, una modificazione degli stili relazionali e una ristrutturazione del proprio Sé, in modo che sia il più funzionale possibile all’adattamento alla vita sociale e relazionale superando gli eventuali sintomi psicopatologici.
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